IMPRESE GENERATIVE E FISCALMENTE PROTETTE
Con il patto di famiglia un imprenditore può gestire opportunamente il passaggio generazionale della propria impresa, trasferendo ad uno o più discendenti l’azienda o le quote di partecipazione al capitale della “società di famiglia” garantendone la continuità.
Uno strumento utile per evitare contestazioni in sede di eredità, e con il quale risparmiare sulle imposte di trascrizione, catastale, nonché sull’imposta di successione e donazione.
Agevolazioni condizionate all’impegno da parte dei beneficiari a proseguire l’attività o a mantenere le quote di partecipazione, per un periodo non inferiore a cinque anni dal trasferimento .
TUTTO QUI?
Assolutamente no. Il 5 luglio 2018 i relatori Roberto Lorusso, Giovanni Puggione e Massimo Melpignano
hanno raccontato che ci sono ancora una enormità di vantaggi se le imprese familiari guardano alla possibilità di continuare nel futuro con una nuova generazione senza litigare, senza depauperare patrimoni intellettuali e di materiali.
Una via da percorrere è quella di sottoscrivere un vero e proprio “patto di famiglia” che include quello di carattere notarile di cui sopra. In questo non si deve vedere solo ed eventualmente il valore legale quanto, invece, la sottoscrizione di un impegno morale con il quale i sottoscrittori si confermano fiducia e la decisione di rispettare le regole ivi contenute.
Può trattarsi di un modello condiviso di regole per migliorare il rapporto famiglia-impresa a salvaguardia di valori e interessi comuni ed utili anche ad evitare i rischi ai quali ogni impresa può essere esposta.
Cos’è il Patto di famiglia
Lo spiega Roberto Lorusso:
Quando il patto di famiglia è sotto forma di atto pubblico è lo strumento con il quale l’imprenditore trasferisce, in tutto o in parte, senza corrispettivo, l’azienda o la partecipazione in una società ad uno o più discendenti.
Le parti del contratto sono coloro che rivestono la qualifica di “legittimari” se, nel momento della stipulazione del contratto, si aprisse la successione nel patrimonio dell’imprenditore.
Il contratto può essere sciolto o modificato ma è necessario l’intervento di tutti i soggetti che hanno concluso il patto di famiglia.
Finalità del Patto di famiglia
Assicura la stabilità e continuità di imprese già operanti sul mercato, garantendo, al contempo, una successione certa nell’interesse dell’azienda di cui è titolare il singolo imprenditore. Quando non si limita alla forma notarile il patto di famiglia serve a tutelare nel tempo i buoni rapporti tra i componenti della famiglia e dei suoi rami, i loro patrimoni legati all’impresa e quanto potrà essere utile per la sua generatività del tempo.
Maggior efficacia con il Patto di famiglia
E’ importante che il patto di famiglia contempli le regole che permetteranno la giusta flessibilità per adattarsi alle mutate necessità di ciascun membro e dell’impresa stessa.
Un patto di famiglia, quindi deve contenere tra l’altro i seguenti elementi:
- Credenze e valori;
- Norme per gestire la presenza dei familiari nella direzione dell’azienda (requisiti per entrare, crescita professionale e carriera, etc.);
- Norme per gestire la presenza dei familiari nella Governance (chi partecipa al CdA e con quali deleghe) e la presenza di figure terze;
- Norme per il rispetto dei ruoli;
- Politica dei compensi e dei dividendi;
- Come avere una chiara distinzione tra ruolo della famiglia e quello della direzione anche per facilitare la presenza di persone con alte competenze esterne alla famiglia;
- Regole di funzionamento e compiti del Consiglio di Famiglia se istituito;
- Regole per il trasferimento delle quote;
- Regole per gestire eventuali conflitti di interesse e per dirimere eventuali scontri e disaccordi;
- Come attribuire ruoli di garanzia e di consulenza a persone terze.
Il riepilogo dei vantaggi fiscali a cura di Giovanni Puggione:
La legge 296 del 2006 prevede un regime agevolato (non assoggettabilità all’imposta) per i trasferimenti di aziende familiari (individuali o collettive), effettuati anche tramite i patti di famiglia a favore dei discendenti, che si impegnino a continuare l’attività nei successivi cinque anni.
Questo regime è molto vantaggioso, e prevede:
- l’esenzione dall’imposta di donazione;
- l’esenzione dall’imposta di trascrizione per le formalità relative;
- l’esenzione dall’imposta catastale per le volture relative.