IL CORAGGIO DI CHIEDERE SCUSA
Un importante segnale della presenza dell’umiltà in un leader lo rileviamo con la sua capacità di dire “scusa” e “perdonami”.
Purtroppo ci sono dei conflitti che non si sanano perché ciascuno è convinto di essere dalla parte della ragione e così attende che sia l’altro a chiedergli scusa. Ma pronunciare questi “scusa” e “perdonami” (cosa particolarmente difficile), è molto prezioso, specialmente nei rapporti gerarchici.
È difficile dire con umiltà “scusa” a un nostro “capo”. Molto più semplice è non dire nulla, o dirlo per paura o per opportunismo.
Ma è ancora più difficile per un “capo” chiedere scusa a un proprio collaboratore.
Sono queste parole che creano spirito di solidarietà e persino di fraternità.
Un “grazie” e uno “scusa” sinceri e umili detti da un leader (manager o capo che sia) generano più spirito di gruppo di cento corsi di “team building”.
Nessun regolamento dell’impresa e nessuna certificazione etica glielo chiede. Ma poche parole come un “perdonami” detto da un leader a un lavoratore della sua azienda dà qualità etica e umana all’intero gruppo di lavoro.
Per un leader l’umiltà è fondamentale per vivere e resistere durante le grandi prove, rialzarsi dopo un fallimento, raggiunge l’eccellenza.
Il leader umile è sempre grato. I suoi preziosi “grazie”, nascono dalla consapevolezza della bellezza e della bontà di chi gli vive accanto.
Essere umile non vuol dire avere angoscia o timore. Non ha niente a che fare con il vivere sotto tono, con il piegare il capo, con il comportarsi da zerbino.
Un buon leader parte da se stesso, si sforza di capire bene i propri limiti, comprende a fondo il proprio comportamento nelle relazioni con gli altri e valuta al meglio la visione d’insieme di qualsiasi problema: in questo modo ogni sua decisione è presa in modo relazionale e non gerarchico, razionale e non istintivo
Partecipare al prossimo workshop di alta formazione, guidato da Roberto Lorusso, sarà una occasione per meglio comprendere le parole “scusa” e “perdonami”.