i14 Soft Skill Labs

IL PROBLEM SOLVING CREATIVO

Come utilizzare la creatività per risolvere problemi che, attraverso il pensiero logico-razionale ci sembrano
irrisolvibili?
Questo il grande tema che abbiamo sperimentato nella “puntata” di lunedì 15 aprile de “i14 – Soft Skill
Labs” con Pasquale Adamo, Mental Coach e direttore di Master Coach Italia.
Pasquale ha messo subito le cose in chiaro attraverso un “patto d’aula” con cui invitava i partecipanti a
recuperare la dimensione del gioco, a divertirsi e ad essere aperti e pronti all’errore senza farne un
dramma.


Attraverso una serie di domande curiose, indovinelli intriganti e veri e propri rompicapo, siamo stati
accompagnati verso questa “dimensione differente”, in cui la logica ha pian piano ceduto il passo
all’originalità, alla “bizzarria” e alla ricerca dell’intuizione geniale che sfidava i nostri modelli mentali, le
nostre convenzioni e convinzioni più profonde.
Fino a metterci di fronte a una nostra, individuale questione irrisolta: partendo da un problema (personale
o professionale che fosse) o da una situazione su cui ci siamo più volte incaponiti in passato senza venirne a
capo, attraverso un esercizio di destrutturazione e ricomposizione delle parole abbiamo letteralmente
“rimescolato le carte” del problema stesso, guardandolo da un punto di vista inedito, dopo averlo appunto
“rivoltato”.


Da questa nuova prospettiva e grazie a una condivisione con il proprio vicino di banco, ciascuno dei
presenti si è reso conto che, in maniera spontanea affiorava una possibile soluzione, o quanto meno una
nuova via da tentare: è bastato porre il problema diversamente per spalancare le porte del nostro pensiero
laterale.

Sono dunque le nostre convinzioni limitanti che ci portano a formulare i problemi in maniera negativa e
non ci lasciano spiragli verso soluzioni possibili. È proprio vero – come si dice in inglese – che “words create
worlds”
: le parole creano mondi e il semplice porsi una questione in maniera differente, meno limitante e
positiva, o anche “illogica”, può permetterci di accedere a soluzioni creative cui non avevamo accesso.
Questione di atteggiamento: prima di affrontare un problema dobbiamo porci il problema di come
affrontiamo i problemi e, parafrasando William James, “cambiando l’atteggiamento interno delle nostre
menti, possiamo cambiare gli aspetti esteriori della nostra vita”.
Come?

Una chiave potrebbe essere quella di considerare il problema partendo dalla sua etimologia di matrice
greca: “pro” ovvero “avanti” e “blema”, cioè “lanciato”: essere “lanciato in avanti”, verso l’ignoto, e dunque
aprirsi a salti di pensiero che ci permettano di accedere a nuove risorse, ci proiettino verso nuove intuizioni.


Tra i partecipanti si è creata una energia e una voglia di creatività che, se fosse trasferita e coltivata giorno
per giorno all’interno delle nostre realtà lavorative, sarebbe una spinta considerevole verso l’innovazione,
l’originalità delle soluzioni offerte e, non da ultimo, il benessere organizzativo.
Davide Dabbicco