IL MERAVIGLIOSO LEGAME TRA FELICITA’ E PROFITTO
La formula magica della felicità?
Ce l’ha svelata Alessandra Strafile, Life&Business trainer all’interno del laboratorio de i14 che si proponeva di indagare il meraviglioso legame che intercorre fra felicità e produttività: abbiamo capito come elevare il nostro livello di felicità complessiva e come, in virtù del primo ottenere risultati concreti anche in termini di profitto.
Siamo partiti con un bel “rompighiaccio”, sperimentando il calore e l’energia che si scatena con un semplice “buongiorno” ben detto e attraverso un contatto fisico sentito e sincero. Ci siamo subito resi conto di come le energie siano circolanti e la felicità contagiosa, così come, al contrario, può esserlo l’infelicità.
L’invito di Alessandra: recuperare la magia del sesto senso nelle scelte che facciamo, rispetto alla razionalità di cui spesso abusiamo.
Possiamo partire dall’imparare a porci le giuste domande. La qualità della nostra vita, lavorativa e non, dipende proprio dalle domande che ci poniamo. Se le domande sono di qualità, le risposte arrivano eccome.
Inoltre felicità e successo non sono sinonimi. Troppo spesso non vanno di pari passo e molte volte chi ha successo in campo professionale, vai a vedere che non possiede una vita, oltre a quella che dedica all’azienda e dunque non è felice.
Gli ingredienti di una vita felice, da mescolare a piacimento, sono quindi:
- Una relazione sentimentale appagante;
- Gli amici;
- Un lavoro appagante (il guadagno non è mai sinonimo di lavoro appagante);
- Un buon materasso per il giusto sonno, importantissimo.
Alessandra ci svela come l’80% della felicità circolante nel mondo è appannaggio di chi riempie la sua vita di questi quattro ingredienti.
Entrando nel merito della soddisfazione lavorativa, qualcuno dei partecipanti ha ricordato che “Se ami il lavoro che fai non lavorerai nemmeno un giorno della tua vita”, come recita un famoso aforisma.
In un articolo del Sole 24 Ore del 2013 dal titolo “Dipendenti felici, produttività alle stelle”, si fa riferimento a una ricerca Luiss che attesta come in Italia il 70% dei lavoratori occupati è insoddisfatta del proprio lavoro. Questa insoddisfazione porta a ricadute negative importanti sulla produttività aziendale, i livelli di coinvolgimento e partecipazione delle persone sono bassi, portando le stesse ad assentarsi, ammalarsi e addirittura ad infortunarsi più spesso al lavoro per colpa di questa demotivazione, mancanza di appagamento, disengagement.
Alla luce di tutto ciò, la motivazione delle persone diviene una delle priorità assolute del management. Si tratta di rendere il lavoro una esperienza arricchente, “Job Enrichment” per dirla con Frederick Herzberg.
Al Pil (prodotto interno lordo) viene sempre più abbinato il concetto di Pif (Prodotto interno felicità), che comprende benefit non monetari, tra cui spiccano, oltre alle essenziali caratteristiche fisiche dell’ambiente di lavoro in cui si opera, anche la qualità degli aspetti relazionali, in primis gli apprezzamenti del capo. In pratica, se il lunedì mattina diventa una bella giornata per chi va in azienda, anche i conti dell’azienda saranno “felici”.
Ma, come ben spiega Alessandra Strafile, il segreto per fare di una giornata una bella giornata, dipende da noi e in particolare, nell’ordine, da questi aspetti:
1. Pensiero
2. Stato d’animo
3. Azione
4. Risultato
Il contagio della positività vuole che, se facciamo partire la nostra giornata con un pensiero positivo “Che bella giornata!” anche il nostro stato d’animo viene condizionato favorevolmente e dunque agiremo di conseguenza nei confronti delle altre persone, contagiandole alla positività, ottenendo noi stessi risultati positivi o comunque aumentando drasticamente le nostre chance di successo oggettivo. Anche al lavoro.
Si tratta in pratica di prendere il controllo dei nostri pensieri e se questi sono funzionali, i risultati sono positivi. Se invece sono disfunzionali, anche i risultati saranno negativi. La coerenza fra pensiero, stato d’animo e azione ci dà dei superpoteri.
Da felici infatti produciamo di più, avvertiamo meno la stanchezza, siamo più creativi, collaborativi, la nostra mente è più aperta e siamo motivati, ingaggiati, energici. E leader migliori.
E questo pensiero produttivo ci mette in uno stato positivo che produce dopamina facendoci raggiungere quei “peak state” in cui diamo il meglio di noi, produciamo fino al 31% in più senza avvertire la stanchezza e riusciamo a prosperare come persone.
La felicità dunque come fattore predittivo del successo di un’impresa.
L’augurio che ci fa Alessandra è quello di divenire tutti più “propositivi nell’attivare la speranza, affinché diventi concretezza”, nella convinzione che diverse lampadine accese durante questo laboratorio de i14-soft skill labs, illumineranno il nostro pensiero e il nostro agire futuro.
Davide Dabbicco