LA MINDFULNESS
Come volgere l’attenzione al momento presente per prendere decisioni più consapevoli.
In questa giornata de “i14 – Soft Skill Labs” non abbiamo solo compreso cos’è la mindfulness: l’abbiamo vissuta e testata su di noi.
Laura Conte, Psicologo, Trainer e Consulente HR, attraverso passaggi successivi di crescente complessità ci ha fatto provare le tecniche e assaggiare i benefici di questa pratica meditativa dal sapore orientale che ci aiuta a tornare in contatto con noi stessi in modo da prendere decisioni più consapevoli, profonde e ispirate.
Un primo “ice breaking”, ci ha dato subito l’idea di come si sarebbe svolto l’intero laboratorio: i partecipanti si sono letteralmente “sciolti” assumendo posture strampalate con l’obiettivo di rompere le nostre inconsapevoli routine neurali e uscire dagli schemi.
Da qui siamo partiti con l’abc della mindfulness: l’attenzione al respiro. In questa pratica individuale, accompagnata dalla dolce voce guida di Laura, siamo stati invitati, ogni qualvolta la nostra mente vagava, a riportare la nostra attenzione al respiro. Facile a dirsi. Non proprio a farsi, a parte per quelli tra di noi che avevano già vissuto esperienze del genere.
Dopo la condivisione di quanto accaduto, siamo passati al livello successivo: un esercizio di “body scan”, in cui ci siamo concentrati sulle nostre diverse parti del corpo, provando a “sentire” la nostra fisicità, le nostre tensioni muscolari, le nostre sensazioni corporee senza giudicarle ma provando ad allentarle progressivamente.
Laura Conte ha inoltre affrontato il tema delle emozioni positive e dell’importanza di ricercarle di più durante le nostre giornate impegnative: godere del momento, con maggiore lentezza e sensibilità nei confronti della bellezza che ci circonda: dall’intensità dello sguardo di un figlio, alla suggestione di un tramonto, alle foglie mosse dal vento. Solo così potremo riuscire a “goderci il viaggio”, continuando a sorprenderci quotidianamente, con uno spirito di avventura, di esplorazione, di curiosità e di apertura verso ciò che incontriamo.
E questa sensibilità nei confronti della lentezza l’abbiamo sentita attraverso una ulteriore attività di “meditazione in movimento”: percepire noi stessi (e gli altri) a velocità rallentata, per imparare a vivere con profondità e pienezza la nostra vita, cogliendone le più piccole sfumature.
Infine, l’esercizio di esplorazione delle difficoltà, per imparare a mantenere la giusta distanza dai problemi: noi non siamo le nostre difficoltà, ma le difficoltà ci aiutano a crescere e, pertanto, alla fine dell’esercizio, le ringraziamo.
Si è trattato di un bell’allenamento di consapevolezza. Abbiamo appreso una serie di esercizi utili che possiamo ripetere in qualsiasi momento durante le nostre giornate, lavorative e non: quando ci assale l’ansia, la preoccupazione oppure quando siamo semplicemente stanchi.
Certo, la realtà resta così com’è, in tutta la sua complessità. Ma lasciando andare i nostri pensieri – che in fondo sono solo pensieri – impariamo a gestirla meglio.
Davide Dabbicco